Confesercenti Provinciale Cosenza su contrasto e prevenzione abusivismo
I dati relativi all’ultimo trimestre 2014, ancora negativi sui saldi tra imprese iscritte e cessate, ci convincono che le azioni per arginare le criticità possono essere, in parte, ricondotte anche alle tante forme di vendite abusive, che devono essere affrontate da almeno 2 profili.
Intensificazione sul versante del contrasto alle varie e diffuse forme di abusivismo, da sempre oggetto d’attenzione di tutte le Forze di Polizia.
Ovvero con altrettanto significativo impegno, azioni di sensibilizzazione verso i consumatori che, naturalmente, in un momento di contrazione della capacità di spesa di ogni famiglia, facilmente potrebbero farsi tentare dal mercato illegale (perché tale è!), pur di risparmiare nell’immediato qualche spicciolo.
Mi pregio ricordare che la Confesercenti di Cosenza, per il contrasto alle forme di vendita abusive, la scorsa Estate 2014 ha già avviato su tutte le spiagge della nostra Provincia una campagna di sensibilizzazione sociale per fare corretta informazione, nei confronti dei nostri acquirenti, dei problemi, non solo economici, che possono generarsi con la diffusione del fenomeno .
Con altrettanta convinzione, nelle prossime settimane, avvieremo dei focus territoriali, per concorrere alla prevenzione e contrasto del fenomeno, da svolgere per macroaree nella nostra Provincia.
Le azioni saranno finalizzate a mettere in luce alcune delle fenomenologie principali di abusivismo:
• la vendita abusiva di prodotti alimentari e non alimentari “per strada”;
• la vendita abusiva “porta a porta”;
• la vendita di merce contraffatta e/o “sofisticata”;
• la somministrazione di alimenti e bevande in modo abusivo e/o con elusione delle norme in materia di circoli.
Rispetto alla problematica sull’uso improprio ed abuso delle norme che disciplinano i circoli sociali, mi permetto di rappresentare alcune forme dilaganti di abusivismo commerciale, che nei fatti aggirano le nobili finalità che da sempre hanno facilitato nel nostro Paese forme di aggregazione sociale quali i veri circoli (Cral, dopolavori, etc.).
Da nostre analisi sui territori si registrano almeno 2 tipologie di abusivismo. Circoli totalmente Abusivi e Circoli Autorizzati ai sensi del dpr 235/01. In questi casi si consumano forme di aggiramento della normativa, sul piano sostanziale, pur presentando elementi formali rispondenti apparentemente allo spirito della norma.
Convinti che quanto sopra non rappresenti la causa principale della condizione di difficoltà economica delle nostre attività commerciali, anzi in alcuni casi ne rappresenta l’effetto.
Infatti in molti casi si cessa la posizione d’impresa per trasformarla in circolo privato, o in forme ancora più raffinate di elusione delle norme, si mantiene la posizione d’impresa e si attiva nella stessa attività commerciale la posizione di circolo/club, dove si fanno transitare attività realmente commerciali e lavorative.
Vincenzo Farina