Lavoro: Decreti Jobs Act puntino su formazione e flessibilità.
“Turismo è settore che può far uscire Italia da difficoltà“
Attenzione alla formazione in bottega, flessibilità e semplificazione nei contratti per le piccole imprese”. Sono questi i punti su cui Confesercenti chiederà attenzione al governo al momento della scrittura dei decreti delegati del Jobs Act. Lo spiega a Labitalia Massimo Vivoli, presidente di Italia ComFidi, presidente di Confesercenti Toscana e vicepresidente vicario di Confesercenti nazionale.
Per Vivoli, l’obiettivo è uno solo: “Bisogna creare posti di lavoro -dice- altrimenti le aziende non assumono in Italia e, come ci ha segnalato di recente l’Istat, le aziende vanno a creare i posti di lavoro all’estero”. ”Come Confesercenti e Rete Imprese Italia -aggiunge Vivoli- abbiamo seguito tutto l’iter del Jobs Act in Parlamento, cercando di migliorare l’orientamento e le decisioni della delega proposte all’inizio. Abbiamo sempre chiesto una semplificazione nell’intero sistema delle assunzioni e una maggiore flessibilità sia in entrata sia in uscita”. “Del resto, il modo di lavorare è cambiato e bisogna dare al mondo delle piccole imprese, che rappresenta poi la stragrande maggioranza delle aziende presenti nel nostro Paese, di avere un’elasticità e una gestione del personale con contratti e modi diversi”. Vivoli ricorda che “Confesercenti punta molto sull’apprendistato: nessuno deve dimenticare -ricorda- che è di fatto il titolare dell’azienda che insegna e trasmette le professionalità del suo settore quando assume un giovane”. E proprio il mondo della piccola impresa, aggiunge Vivoli, “è un settore che non licenzia, come dimostrano i dati, perchè una volta formato con sacrifici un collaboratore o un dipendente, non lo si manda via”. “Magari si fanno ulteriori debiti -dice- ma si cerca di non perdere il lavoratore perchè è una risorsa importante dell’attività, sia essa turistica o commerciale”.
“Il contratto unico a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act in parte risponde bene alle esigenze delle imprese di semplificare i rapporti di lavoro. Bisogna però dettagliare meglio la fruibilità da parte delle piccolissime imprese per quanto riguarda il termine del lavoro e la maggiore flessibilità”. Riguardo poi agli ammortizzatori sociali, Vivoli sottolinea che “la decisione presa dal governo di stanziare ulteriori 400 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga l’abbiamo valutata positivamente”. ”Certamente bisogna pensare sempre di più a utilizzare la manodopera e non a parcheggiare per anni lavoratori che poi non possono essere più reinseriti in altri settori”, aggiunge. Bene quindi, dice Vivoli, “avere una gestione del termine del lavoro per le aziende che chiudono, avere l’accompagnamento degli ammortizzatori sociali e soprattutto una continua formazione per il reinserimento in altri settori”. “Ma dalla disoccupazione –conclude – bisogna passare all’occupazione e non certamente rimanere ai margini del mondo del lavoro per anni e anni”.
“Bisogna puntare allo sviluppo di un’economia turistica, perchè questo è il settore che potrà far uscire il Paese dalle difficoltà che attraversa” – conclude Vivoli -. Chiediamo che il governo ponga molta attenzione al settore turistico. Ci aspettiamo che nel 2015 i ministri Padoan e Franceschini mettano in campo un forte intervento sulla crescita dell’immagine del nostro Paese, anche in vista dell’Expo. L’obiettivo è attrarre nuovi ed importanti flussi turistici. L’Expo è sicuramente una vetrina molto importante, un’opportunità da non perdere: bisogna cercare di portare il meglio in esposizione con un occhio ai nuovi Paesi che si aprono al turismo in Italia: Russia, Brasile e India”.