Enit, Assoturismo: “Turismo nella cultura, ma senza cultura del turismo. No a fusioni dannose, promozione turistica non è marketing di prodotto”

Rilanciare Enit per rivitalizzare la stagionalità

“Assoturismo-Confesercenti esprime profondo disappunto riguardo alle dichiarazioni del ministro Franceschini, secondo cui l’ENIT andrebbe accorpata all’ICE o agli istituti di cultura.
Nel primo caso infatti, ossia l’incorporazione con l’ICE, desta preoccupazione il fatto che si pensi che importare emozioni, stati d’animo, voglia di cultura e bisogno di relax possa avere gli stessi percorsi promo-commerciali dell’esportazione di scarpe, lavatrici, o qualsiasi altro manufatto.
Secondo Assoturismo le due cose non sono affatto accostabili: si tratta, infatti, di usare messaggi diversi, con interlocutori differenti e diversamente interessati, in tempi disuguali, su mercati spesso diversificati, utilizzando slogan e strumenti comunicativi differenziati che susciteranno emozioni e fattori di spinta verso il Bel Paese per il turismo, mentre per le merci dovranno prevedere impostazioni tendenti ad esaltare il prodotto. Emozionale il primo, materiale il secondo.
In quanto poi agli istituti di cultura, così importanti per gli scopi per cui sono stati istituiti, si pensa realmente che possano operare con il fine di riportare i tedeschi sulle spiagge romagnole, oppure gli inglesi in Versilia, oppure ancora sviluppare lo sci, il termalismo, il turismo dei laghi e delle isole minori? Secondo noi infatti la sfida di ENIT è proprio quella di rivitalizzare una stagionalità attualmente in crisi, eppure così importante per intere province italiane, non certo quella di promozionare Venezia o Firenze, oppure Milano nel periodo dell’Expo o Roma nell’anno del Giubileo; turismi che si vendono da soli. ENIT, qualunque sia la sua struttura va riorganizzato, finanziato consistentemente, valorizzando le professionalità di coloro che hanno fatto grande esperienza anche nelle sedi estere, vera risorsa della struttura. “Assoturismo invita, dunque, ad un ripensamento riguardo i progetti di fusione dell’Ente ed esorta il Governo a decidere per un’ENIT che sia un ombrello aperto su tutti i territori e su tutte le imprese.”

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