Caravanserraglio 2014/2015

Le Valutazioni di Contesto Obiettivi e attuazione della politica turistica dell’UE

I RISULTATI DEL FORUM EUROPEO TURISMO DI NAPOLI

L’Europa è divenuta la prima “destinazione” turistica al mondo, con circa 550 milioni di visite all’anno, il oltre 50% di quelle mondiali, ed un fatturato pari a 375 miliardi di euro nel 2013.

Questo è dovuto certamente alla maggiore densità e varietà di attrazioni turistiche, che ne determinano un prodotto turistico appetibile.

L’Italia intercetta con la decima parte degli arrivi, e di questi l’85% non scende a Sud di Roma.

Il comparto del turismo è diventato pertanto un settore chiave dell’economia europea. Rappresenta infatti oltre il10% del PIL dell’UE (includendo l’indotto) e dà lavoro a circa 10 milioni di persone e a circa 2 milioni di imprese.

A differenza degli altri settori economici, che in Europa hanno risentito di flessioni negli ultimi anni, il turismo ha continuato a crescere a ritmi del 4-6% annui, con prospettiva di mantenere questo trend sino al 2030 (proiezione OMT).

Questo livello di consapevolezza, e l’esigenza di un nuovo quadro politico per il turismo europeo, viene certificato con la “COMUNICAZIONE n. 352 DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO ED AL COMITATO DELLE REGIONI”, in data 30 Giugno 2010 a Bruxelles.

Il turismo contribuisce:

  • all’occupazione e allo sviluppo delle regioni
  • allo sviluppo sostenibile
  • alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale
  • alla definizione di un’identità europea (esigenza di definire il Brand Europa).

Per promuovere l’immagine dell’Europa nel mondo, ed attrarre un maggior numero di visitatori dai paesi in rapido sviluppo, principalmente orientandosi verso bacini quali Cina Russia e Brasile, si punta a diffondere i nostri valori e mettere in luce il modello europeo, frutto di secoli di scambi culturali, di diversità linguistica e di creatività;

a tal fine si individuano quattro interventi prioritari:

  1. stimolare la competitività nel settore turistico in Europa
  2. promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità
  3. consolidare l’immagine dell’Europa come insieme di prodotti turistici sostenibili e di qualità
  4. massimizzare il potenziale delle politiche finanziarie dell’UE per lo sviluppo del turismo.

A fianco all’obiettivo di attrarre flussi da altri Continenti, ci sono anche esigenze di mantenere e potenziare i viaggi all’interno dell’UE, per questa fondamentale necessità serve mettere in campo alcune misure come un maggior coordinamento delle vacanze scolastiche per prolungare la stagione delle ferie (il male del comparto turistico balneare in Italia).

La definizione delle proprie strategie per aumentare flussi verso l’Europa deve tenere in considerazione una crescente concorrenza, specie dei paesi dell’Asia e dell’America del Sud.

Il settore del turismo deve fare i conti anche con l’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti climatici e continua ad essere soggetto a forti variazioni stagionali.

La Commissione propone tra l’altro un marchio per i servizi turistici di alta qualità e una carta che stabilisca i criteri per il turismo sostenibile, in modo da poter poi premiare le mete che li soddisfino.

Per promuovere i viaggi e il turismo, incoraggerà un miglior uso della tecnologia (ad esempio, servizi di prenotazione centralizzata accessibili tramite cellulare) e il turismo tematico (cure termali, escursioni gastronomiche, vacanze sportive ecc.).

Occorrerà anche impegnarsi di più per rendere i siti turistici accessibili alle persone con problemi di mobilità e adeguare i servizi a una clientela più anziana.

La Commissione ha elaborato un piano di attuazione progressiva, da aggiornare periodicamente, che delinea le principali iniziative da realizzare nel settore in collaborazione con gli enti pubblici nazionali, regionali e locali, le associazioni turistiche e altri portatori d’interessi pubblici e privati.

In modo esemplificativo facciamo cenno alle altre politiche dell’UE che incidono sul turismo:

  • il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che aiuta i modelli più sostenibili di turismo a valorizzare il patrimonio naturale, culturale e altro. L’ambiente e i trasporti sono finanziati anche dal Fondo di coesione
  • il Fondo sociale europeo (FSE)cofinanzia progetti per migliorare la produttività e la qualità dell’occupazione e dei servizi nel settore turistico attraverso l’istruzione e la formazione e offre corsi mirati, unitamente a piccoli premi per l’avvio di microimprese turistiche
  • i programmi europei per l’apprendimento permanentee l’iniziativa Erasmus per giovani imprenditori consentono alle persone di recarsi all’estero per studiare o seguire una formazione, ad esempio nel settore del turismo
  • il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)offre un sostegno per migliorare la qualità dei prodotti agricoli e l’ambiente rurale e incoraggia il turismo come strumento di diversificazione dell’economia rurale
  • il Fondo europeo per la pesca (FEP)incoraggia la diversificazione delle attività nelle zone dipendenti dalla pesca attraverso soluzioni alternative, come l’ecoturismo. Questo fondo, nella nuova programmazione 2014-2020, diviene fondo per la politica marittima integrata (FEAMP).
  • il programma quadro per la competitività e l’innovazionepromuove la competitività delle imprese dell’UE, in particolare delle PMI (COSME).

VISIONE EUROPEA SUL TURISMO SOSTENIBILE

La competitività dell’industria turistica europea è strettamente legata alla sua sostenibilità, poiché la qualità delle destinazioni turistiche dipende in misura considerevole dal loro ambiente naturale e culturale e dalla loro integrazione nella comunità locale.

La sostenibilità nel lungo termine richiede un equilibrio tra la dimensione economicasocioculturale e ambientale. Il bisogno di conciliare crescita economica e sviluppo sostenibile implica anche una dimensione etica.

Principali sfide per un turismo sostenibile:

  • preservare le risorse naturali e culturali
  • limitare l’impatto negativo sulle destinazioni turistiche, anche in termini di sfruttamento delle risorse naturali e di produzione di rifiuti
  • promuovere il benessere della comunità locale
  • ridurre il carattere stagionale della domanda
  • limitare l’impatto ambientale dei trasporti legati al turismo
  • rendere il turismo accessibile a tutti
  • migliorare la qualità del lavoro nel turismo.

La Comunicazione della Commissione Europea 261/07 definisce l’agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo, basato sui seguenti principi:

  • adottare un approccio olistico e integrato
  • pianificare in un’ottica di lungo termine
  • adottare un ritmo di sviluppo adeguato
  • coinvolgere tutte le parti interessate
  • utilizzare le migliori conoscenze disponibili
  • minimizzare e gestire il rischio
  • riflettere l’impatto delle attività nei costi
  • fissare dei limiti e rispettarli
  • esercitare un monitoraggio costante.

Un approccio sostenibile al turismo porterà allo sviluppo di prodotti e servizi turistici innovativi e di qualità, rendendo ancora più attrattivo il Prodotto Europa.

…………..DALLA DESTINAZIONE AL PRODOTTO

Per il perseguimento di questo approccio, l’UE ha cofinanziato alcuni progetti per creare e sviluppare “prodotti tematici” quali:

  • itinerari culturali tematici che attraversano diversi paesi,
  • piste ciclabili,
  • Ecoturismo e turismo sportivo,
  • turismo enogastronomico,
  • turismo della salute e del benessere,
  • turismo basato sui siti naturali protetti,
  • turismo naturalistico,
  • turismo storico,
  • turismo religioso e di pellegrinaggio,
  • agriturismo e turismo rurale,
  • turismo marittimo o del patrimonio culturale subacqueo,
  • turismo del patrimonio industriale,ecc.

Per sostenere i progetti che promuovono il turismo tematico sostenibile, l’UE punta a:

  • rafforzare la cooperazione transnazionale in materia di turismo sostenibile
  • promuovere una maggiore partecipazione delle PMI e degli enti locali
  • accrescere la competitività del comparto turistico attraverso una maggiore diversificazione in questo settore.

LA NUOVA STRATEGIA COMUNITARIA: CRESCITA BLU

Il turismo costiero e marittimo include sia le attività balneari (concessioni per stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e libere attrezzate, somministrazione alimenti e bevande sulle spiagge, attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere, sport acquatici ecc.) che quelle nautiche (crociere, navigazione da diporto, sport nautici), nonché servizi sulla terraferma come cantieri navali e attività di noleggio.

Occupa quasi 3,2 milioni di persone, un terzo della forza lavoro complessivamente impiegata nel comparto, e non è soltanto il maggiore sotto settore del turismo, ma anche il motore economico di numerose regioni costiere ed insulari europee. Tuttavia, la mancanza di finanziamenti e/o la difficoltà di gestirli, carenza di forme di collaborazione e qualifiche professionali inadeguate, non gli consente di sfruttare pienamente le sue potenzialità.

La Commissione ha presentato, a Bruxelles, lo scorso 20 Febbraio 2014 la nuova strategia europea di promozione del turismo costiero e marittimo.

Nella strategia per la “crescita blu” la Commissione ha messo in evidenza le elevate potenzialità che il settore del turismo costiero e marittimo ha in termini di crescita e posti di lavoro, definendo una serie di azioni per aiutare le regioni costiere a mettere a frutto tali potenzialità e garantire uno sviluppo a lungo termine sostenibile.

In termini geografici, rientrano nella fascia costiera le zone sul mare o il cui territorio si trova per metà nel raggio di 10 km dalla costa.

Queste azioni concrete dell’UE sono integrate da possibili interventi distribuiti tra Stati membri, regioni e portatori d’interesse nel settore.

Le misure proposte, tra le altre, includono:

  • una maggiore collaborazionea livello dell’UE tra tutti i i portatori d’interesse nel settore del turismo costiero anche attraverso forme di i partenariati pubblico-privato,
  • la promozione delle competenze e dell’innovazione,
  • un sostegno alle PMI anche mediante la redazione di una guida in linea che, illustrando le diverse possibilità di finanziamento, contribuisca ad attrarre investimenti.
  • operare per migliorare la disponibilità e la completezza dei dati nel settore del turismo costiero e marittimo;
  • promuovere strategie in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti e di scarico di rifiuti in mare, a supporto di un turismo costiero e marittimo sostenibile;
  • svolgere ricerche per stabilire il modo in cui migliorare la connettività delle isole e definire di conseguenza strategie turistiche innovative per le isole (periferiche);
  • la promozione dell’ecoturismo e della ricercasulle strategie turistiche innovative per lo sviluppo delle isole e dei porti turistici.

(vedi forum Confesercenti “Cosenza Provincia d’Europa” relativamente alla relazione sulla portualità a secco, Cosenza 13 Novembre 2014)

La Commissione auspica che la strategia possa completare le iniziative avviate a livello nazionale, regionale e locale. Si augura inoltre che le problematiche del turismo marittimo vengano integrate nei programmi e nelle politiche esistenti.

Il mondo imprenditoriale e altri operatori interessati saranno chiamati a sviluppare nuovi modelli commerciali e prodotti innovativi per sfruttare la capacità di crescita del settore e contenere l’impatto ambientale delle attività turistiche.

Nella concezione e attuazione delle azioni un ruolo fondamentale spetta agli Stati membri, agli enti regionali e agli operatori del settore.

La crescita blu è la strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori costiero e marittimo. La strategia riconosce che i mari e gli oceani rappresentano un motore per l’economia europea, con enormi potenzialità per l’innovazione e la crescita, e rappresenta il contributo della politica marittima integrata al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

La cosiddetta “economia blu” impiega 5,4 milioni di persone e genera un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno, ma alcuni settori presentano ulteriori margini di crescita.

La strategia si articola in tre componenti:

  1. Misure specifiche di politica marittima integrata:
  2. conoscenze oceanografiche, per migliorare l’accesso alle informazioni sui mari
  3. bpianificazione dello spazio marittimo, per garantire una gestione efficace e sostenibile delle attività in mare(vedi Direttiva Luglio 2014)
  4. sorveglianza marittima integrata, per permettere alle autorità di avere un quadro più chiaro di ciò che accade in mare.
  5. Strategie relative ai bacini marittimi, per garantire la migliore combinazione possibile di misure volte a promuovere una crescita sostenibile, tenendo conto dei fattori climatici, oceanografici, economici, culturali e sociali:
  6. Mare Adriatico e Mar Ionio (vedi sotto scheda dettaglio)
  7. Oceano Artico
  8. Oceano Atlantico
  9. Mar Baltico
  10. Mar Nero
  11. Mar Mediterraneo
  12. Mare del Nord
  13. Approccio mirato alle attività specifiche:
  14. acquacoltura(sito “Pesca”)
  15. bturismo costiero (vedi Risoluzione Luglio 2013 ed accordo di partenariato Settembre 2014)
  16. biotecnologie marine
  17. energia degli oceani
  18. estrazione mineraria nei fondali marini

 (fonte UE)

Nonostante le indubbie potenzialità, il settore ha di fronte varie sfide cui la strategia cerca di dare una risposta: lacune nei dati e nelle conoscenze, volatilità della domanda, grande incidenza dalla stagionalità, carenza di competenze adeguate e scarsa innovazione, difficoltà nell’accesso ai finanziamenti. Le azioni prospettate nella strategia presentata oggi intendono principalmente aiutare il settore a superare questi ostacoli e a creare un contesto in grado di attrarre investimenti, ma anche conferire sostenibilità alle attività del settore, preservare il patrimonio naturale e culturale, recare vantaggi consistenti in termini economici e ambientali e contribuire a migliorare la competitività del settore su scala mondiale.

SCENARIO DEL TURISMO COSTIERO

Il turismo costiero e marittimo, nelle sue componenti di turismo balneare, nautico e croceristico e di navigazione da diporto, è un motore economico fondamentale per molte regioni costiere e isole europee.

Occupa quasi 3,2 milioni di persone, genera complessivamente un valore aggiunto lordo di 183 miliardi di euro nell’economia dell’UE, e conta per oltre un terzo nel prodotto lordo dell’economia marittima (dati del 2011 relativi ai 22 Stati membri dell’UE con uno sviluppo costiero, Croazia esclusa).

Quasi un terzo dell’intera attività turistica in Europa interessa la fascia costiera e il 51% circa di tutta la capacità alberghiera in Europa si concentra nelle regioni in riva al mare.

Nel 2012 il solo turismo croceristico ha generato un fatturato diretto di 15,5 miliardi di euro e ha dato occupazione a 330 000 persone; i passeggeri nei porti europei sono stati 29,3 milioni. Nell’ultimo decennio la domanda di crociere è grossomodo raddoppiata a livello mondiale e in Europa il settore croceristico ha registrato una crescita annua di oltre il 10%.

Nel 2012 il settore della nautica (cantieristica, produzione di attrezzature navali e per gli sport acquatici, commerci e servizi quali il noleggio di natanti e imbarcazioni) contava in Europa oltre 32 000 imprese (dati per UE, Croazia esclusa, Spazio economico europeo e Svizzera), per un’occupazione diretta di 280 000 persone.

MarBaltico Mare del Nord Atlantico Mediterraneo Mar Nero Totale
VAL totale 18 31,1 34,5 90,3 1,3 183
turismo costiero 11,7 20,8 26 62,3 1,3 130 a)
turismo croceristico 1,7 1,9 1,8 9,0 0,0 15
diportismo e porti turistici 4,6 8,4 6,7 19,0 0,0 38
Totale occupati 306,2 564,3 594,5 1540,8 26 3182
turismo costiero 226 401 502 1 203 25 2 507 a)
turismo croceristico 36 83 28 155 1 303
diportismo e porti turistici 44,2 80,3 64,5 182,8 0,0 371,9

Valore aggiunto lordo (VAL) totale (in miliardi di euro) e occupazione (in migliaia di unità) nel turismo costiero e marittimo dell’UE nel 2011 (Croazia esclusa).

Il turismo è un settore in crescita e l’Europa è la prima destinazione turistica mondiale. Nel 2012 il turismo europeo ha registrato l’afflusso di 534 milioni di presenze, 17 milioni in più del 2011 (per una percentuale del 52% di tutte le presenze a livello mondiale), generando entrate per 356 miliardi di euro (pari al 43% del totale mondiale).

Presenze turistiche internazionali in Europa (in milioni di unità) fonte OMT

La macroregione Adriatica Jonica

Il 17 giugno 2014 la Commissione europea ha avviato una nuova strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica. Principalmente le opportunità dell’economia marittima relative alla “crescita blu”, riguardano:

  • trasporti terra-mare,
  • connettività in campo energetico,
  • protezione dell’ambiente marino
  • turismo sostenibile.

Questi settori sono destinati a svolgere un ruolo cruciale per la creazione di posti di lavoro e il rilancio dell’economia nella regione. Il punto di partenza è dato dalla strategia marittima per il Mare Adriatico e Ionio adottata dalla commissione il 30 novembre 2012 e ora incorporata nella strategia per la regione adriatica e ionica.

Si tratta della prima strategia macroregionale dell’UE che coinvolge una percentuale così elevata di paesi extra-UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) chiamati a cooperare con i paesi membri dell’UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia). Quattro coppie di paesi, composte da un paese dell’UE e un paese extra-UE, hanno coordinato la messa a punto dei singoli elementi del piano d’azione:

  1. Grecia e Montenegro – “Crescita blu”: questo pilastro è inteso a guidare la crescita innovativa in campo marittimo e marino nella regione promuovendo lo sviluppo economico sostenibile, l’occupazione e le opportunità commerciali nell’economia blu.
  2. Italia e Serbia – “Collegare la regione” (reti energetiche e dei trasporti): questo pilastro punta a migliorare la connettività dei trasporti e delle reti energetiche nella regione e con il resto d’Europa.
  3. Slovenia e Bosnia-Erzegovina – “Qualità ambientale”: questo pilastro affronta il tema della qualità dell’ambiente attraverso il miglioramento della cooperazione a livello di regione.
  4. Croazia e Albania – “Turismo sostenibile”: l’obiettivo di questo pilastro è sviluppare appieno le potenzialità della regione in termini di turismo innovativo, sostenibile, responsabile e di qualità.

Gli altri temi trasversali sono il potenziamento delle competenze, la ricerca, l’innovazione e le piccole e medie imprese. La mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi, nonché la gestione del rischio di catastrofi sono principi orizzontali che riguardano tutti e quattro i pilastri.

Il VALORE ECONOMICO ED OCCUPAZIONALE DELLA MACROREGIONE IONIO-ADRIATICA

SETTORI OCCUPATI VALORE AGGIUNTO LORDO (in milioni di €)
TURISMO MARITTIMO E COSTIERO 198.760 8.010
ACQUACOLTURA 4.030 250
PESCA 95.420 2.850
TRASPORTI MARITTIMI 55.860 5.150
CANTIERISTICA ED INDOTTO 48.610 1.520
ESTRAZIONI PETROLIFERE IN MARE 5.970 2.180

Contesto

La strategia marittima per il Mare Adriatico e il Mar Ionio (2012) valuta le esigenze e il potenziale delle attività legate al mare e definisce un quadro per il coordinamento degli sforzi da parte di tutte le parti interessate del settore marittimo per promuovere:

  • un’economia marittima prospera che generi crescita e occupazione
  • un ambiente marino più sano
  • uno spazio marittimo più sicuro e protetto
  • attività di pesca sostenibili e più responsabili.

Questi obiettivi rappresentano i quattro settori prioritari della strategia ed emergono dalle ampie consultazioni dei portatori d’interessi organizzate nel 2012 (seminari per i portatori di interessi (1:Atene, 2: Trieste e 3: Portoroz).

Gli obiettivi e le proposte di azione sono stati discussi in occasione della conferenza dei portatori di interessi intitolata “Fissare un’agenda per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dal Mare Adriatico al Mar Ionio” (Zabagria, Croazia, 6 dicembre 2012).

I risultati dei lavori  hanno confermato l’ampio sostegno per l’impostazione della strategia marittima del 2012 e hanno gettato le basi per i lavori su un piano d’azione. Tuttavia, è emersa anche la necessità di una più ampia strategia macroregionale.

I contenuti della strategia marittima sono ormai pienamente integrati nella strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica.

Obiettivo AUSAIR

Il Consiglio europe del 13-14 Dicembre 2012 invitava la Commissione a presentare una strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica prima della fine del 2014, basandosi sulle esperienze nelle regioni del Danubio e del Mar Baltico. La nuova strategia tiene conto dei risultati delle consultazioni pubbliche online condotte tra settembre 2013 e gennaio 2014, delle discussioni del seminario per i portatori di interessi intitolato ”Promuovere la crescita blu nella regione adriatica e ionica: verso un piano d’azione per la strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR) organizzata a Bruxelles, e della conferenza dei portatori d’interesse organizzati ad Atene il 6-7 Febbraio 2014.

È stata trasmessa al Consiglio il 18 giugno 2014 e dovrebbe essere approvata alla fine di quest’anno dai leader dell’UE in sede di Consiglio europeo, sotto la presidenza italiana.

  • Comunicazione e piano d’azione sulla strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica
  • Comunicato stampa
  • Domande e risposte sulla strategia dell’UE per l’USAIR
  • Comunicazione della Commissione “una strategia marittima per il mare Adriatico e il Mar Jonio”
  • Studio sulla cooperazione nel bacino USAIR
  • Strategie macroregionali dell’UE

Osservazione sul Piano d’azione USAIR relativamente al pilastro Italia e Serbia – “Collegare la regione” (reti energetiche e dei trasporti).

Questo pilastro trova scarsa coerenza con le specificità ed il contesto costiero italiano, tanto per il rilevante peso del comparto del turismo balneare all’interno della macroregione definita, quanto per la scelta degli ultimi decenni verso un nuovo modello organizzato di offerta di beni e servizi turistici ispirata alla sostenibilità d’azione sul territorio.

Quando facciamo riferimento al turismo balneare comprendiamo:

  • Sistemi d’offerta dei servizi di spiaggia “sun e beach” (offerti da: stabilimenti balneari, alberghi, ricettività aria aperta, pubblici esercizi in genere, etc.)
  • Parchi acquatici e tematici
  • portualità turistica
  • diportismo
  • pesca turismo
  • diving
  • valorizzazione e tutela giacimenti marini sommersi
  • sports nautici, etc.

Considerato che siamo in fase d’approvazione da parte del Consiglio Europeo delle macroregioni, confidiamo in una rivisitazione della strategia su questo pilastro affinchè non si vanifichi lo sforzo di decenni di impegni imprenditoriali, sociali e di territorio, verso un turismo sostenibile e di qualità.

PROGRAMMAZIONE CARAVANSERRAGLIO 2014-2015

La nostra proposta, e la strategia che la ispira, è fortemente coerente con la nuova visione comunitaria sullo sviluppo del turismo sostenibile “che parte dal mare”.

Con questo evento Confesercenti Provinciale di Cosenza in collaborazione con i Comuni del Circuito a tema “i 13 di Santa Lucia”, che, attraverso la “Festa della Luce”, si propone di promuovere la fruizione turistica, lo sviluppo commerciale, le produzioni d’eccellenza del comprensorio, e quindi il miglioramento della qualità della vita.

Queste finalità saranno realizzate mediante un’azione integrata fra cultura, tradizioni, gastronomia locale, produzioni tipiche, risorse paesaggistico/ambientali, storico-artistiche dell’Alta Calabria, laddove il Pollino congiunge i 2 mari – Tirreno e Ionio – volendo sostenere ed incoraggiare – insieme agli operatori turistici e commerciali – l’accoglienza in questi luoghi.

Per la prossima esperienza del Caravanserraglio, ove la partenza della carovana prenderà avvio dalla costa jonica per approdare sulla riviera del tirreno, mediante l’arricchimento della filosofia di valorizzazione del territorio interessato, si sperimenterà l’integrazione di vetrine commerciali – reali e virtuali- dei prodotti e delle tecniche produttive del territorio.

TORNA SU